Il progetto Machina Nefastis si concretizza nel 1990.
Trova il nome in un romanzo di Thomas Pynchon in cui si parla di una macchina che riesce a creare energia senza input di lavoro.

I primi interessi si rivolgono verso l'arte frattale ed il caos.

Machina Nefastis è una macchina virtuale, una metafora, un'ideale scatola magica che assorbe, rielabora e assembla elementi di un universo frammentato. M.N. è tesa in una continua ricerca del punto di unione tra caos e armonia. Questa linea di confine è instabile e sempre in movimento, movimento che genera l'energia della quale  M.N. si nutre.

In Machina Nefastis non esistono nomi, individualità precostituite e chiuse, non si accetta il concetto di autore, vi è la consapevolezza di essere un elemento disturbante più che l'energia creatrice stessa, è il rapporto interattivo con il lettore a prevalere sul protagonismo della voce autoriale.

L'opera supera l'artista. Le opere sono ricevute (non create) in stato medianico direttamente dal subcosciente collettivo. La personalità individuale dell'artista disturba, macchia la purezza del messaggio che richiede in sostanza l'anonimato. L'artista da forma ad un qualcosa che preesiste nel nostro subcosciente.
(Alexandro Jodorowsky)

Machina Nefastis tende al networking, al lavorare in rete con altri e dove la distanza non lo permette a lavorare nella rete telematica.

1990/2010
20annidimachinazioni

AZIONI

Machina Nefastis sono:
Phil Sogud
Virus Maxwell
makinef
Factory 42
John Barleycorn
Peter Milestone
Vesica Piss-Wasser
WEM
Aleikos Sokiela
AWAA? (Are We Analogic Addicted?)
Tom Ketchup
Cacio Iannaccone
Fenikam
...
... and
YOU
(if you want)

contact@maknef.com

prodotto del subconscio collettivo